top of page
La nostra petizione ha raggiunto 43.000 firme ma puntiamo alle 50.000! 
Aiutaci a raggiungere lo scopo, firma anche tu, basta un clic!
​
Testo della petizione

​

Quest'estate del 2020 verrà tristemente ricordata. In soli tre mesi sono bruciati migliaia di ettari di natura in tutta la Sicilia.
La catastrofe di Altofonte, della Riserva dello Zingaro, a Messina nella zona di Buonfornello con le fiamme che hanno minacciato l’area archeologica Himera, ed ancora gli incendi di Sagana, Pioppo, il bosco di Monte Moarda (Riserva Serre della Pizzuta), la riserva della Grotta di Entella ed ancora nel trapanese Monte Cofano, Montagna Grande, Segesta, il monte Inici, Macari e Castelluzzo.

La lista non è sicuramente esaustiva. Solo nel 2019, anno migliore di altri, e solo in provincia di Palermo, sono stati segnalati 1600 incendi boschivi (fonte: comandante Vigili del Fuoco). Solo nel paese di Pioppo (PA) negli ultimi 10 anni sono stati catalogati 70 incendi (fonte: Comitato Pioppo cittadini).

Due inchieste verranno adesso aperte dalla procura di Trapani (per l'incendio alla Riserva dello Zingaro) e di Palermo (per i 7 incendi appiccati ad Altofonte che hanno provocato l'evacuazione del paese in piena notte). Tante inchieste sono state aperte in questi anni, ma MAI sono stati trovati dei colpevoli e MAI si è riconosciuta una regia unica che appare sempre più chiara.

​

Sosteniamo l'intervento della magistratura per assicurare i colpevoli alla giustizia, ma esigiamo anche che tutte le istituzioni, regionali e nazionali, riconoscano l'estrema gravità di un fenomeno che è tutt'altro che sporadico o disorganizzato, bensì premeditato, organizzato e finalizzato. Per questo motivo appogiamo la richiesta dell'assessore regionale al Territorio, Toto Cordaro, di inasprire le pene per gli incendiari e proponiamo di giudicare gli incendi dolosi in aree boschive e montane come "disastri ambientali", indentificandoli come ecoreati, punibili con la reclusione da 5 a 15 anni (articolo 452-bis del codice penale), dal momento che spesso tali incendi hanno rappresentato un'alterazione irreversibile dell'equilibrio dell'ecosistema interessato.

​

Esigiamo che la questione diventi di interesse nazionale, qualora le istituzioni locali fallissero per l'ennesima volta nell'assicurare giustizia e difesa del territorio e dei propri cittadini. Lo Stato deve assumersi la piena responsabilità della tutela del proprio territorio, laddove gli enti locali si dimostrino inadeguati o inefficienti.

​

Esigiamo che le istituzioni prendano degli impegni pubblici seri e agiscano di conseguenza per fronteggiare il fenomeno. Chiediamo che la magistratura indaghi in modo efficace e dissipi in modo professionale e certo la nube fosca che avvolge pastori, piromani esaltati, guardie forestali, business legato ai mezzi antincendio e tutto quello che si sente in giro di più o meno certo. Perché non è possibile che dopo anni di devastazioni del territorio nessuno nelle istituzioni abbia dati e risposte, essenziali per mettere in campo una risposta adeguata o si sia spinto un pò oltre la mera apertura della pratica d'inchiesta della Procura. 

​

Esigiamo una risposta coordinata: di potenziare la sorveglianza del territorio, soprattutto nei giorni con condizioni meteorologiche a rischio; di controllo e regolamentazione del pascolo in "aree cuscinetto" potenzialmente pericolose; di garantire pene adeguate ai crimini commessi, anche la semplice violazione dei divieti anti-rogo; di potenziare mezzi e personale antincendio; di indagare, regolamentare ed eventualmente cambiare sistema di appalti dei mezzi antincendio e quant'altro possa essere d'aiuto nell'arginare il fenomeno.

​

La questione degli incendi dolosi in Sicilia è estremamente rilevante e grave, sotto tanti punti di vista (di tutela della biodiversità, del paesaggio, perchè favorisce la desertificazione già in atto, perchè reca danni al turismo, perchè mette in pericolo vite umane, etc.) e probabilmente anche per la sua pericolosa riproducibilità in altre aree del paese. 
"Loro" hanno chiaramente una strategia meticolosa e paziente di aggressione al territorio che si perpetua da decenni.

​

Adesso ESIGIAMO una risposta. Adesso BASTA!

​

​

Non una,

non due ma tre petizioni!

​

Oltre alla presente petizione, nei giorni più drammatici degli incendi del 2020, sono state lanciate altre due petizioni. 

​

Abbiamo lanciato un appello ai promotori, che adesso sono diventati parte integrante del Coordinamento e riunito i contatori delle firme, dal momento che le richieste che tali petizioni portavano avanti erano sostanzialmente le stesse: che la Regione si impegni ad attuare una politica di prevenzione agli incendi efficiente ed efficace. 

​

I testi delle altre due petizioni sono consultabili qui:

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

bottom of page